Spesso leggo questo genere
di commenti riferiti a romanzi rosa, contemporanei o storici, e ogni volta
sorrido. Sì, sorrido e mi stupisco che le persone continuino a sottolinearlo.
Ultimamente, per stanchezza
e voglia di evasione, sto leggendo molti romanzi d’amore e trovo che tutti, ma
proprio tutti, abbiano trame affini.
Quasi sempre troviamo una
donna da proteggere: anche nei casi di eroina coraggiosa che affronta la vita
di petto, scopriamo che la nostra protagonista nel profondo è bisognosa di amore.
Si caccia in qualche guaio, magari divertente, da cui deve essere inevitabilmente
salvata, perfino le piratesse!
C’è sempre un principe
azzurro e sfido io a non volerlo! Può essere un libertino rinsavito o un eroe
con profonde ferite nel corpo o nell'animo, ma alla fine fa sempre la cosa
giusta.
Di solito uno dei due è innamorato e l'altro no... O non ancora!
A volte i due si odiano... O così credono!
Ci sono i cattivi che si
mettono di mezzo e intralciano il grande amore: possono essere amici, colleghi,
capi di lavoro o matrone del ton... Lo
schema è sempre lo stesso: imbrogli e sotterfugi, ma alla fine perderanno!
A volte si scoprono figli di
cui non si sapeva l’esistenza o figli in arrivo che costringono a matrimoni
riparatori o a fughe rocambolesche in carrozza a Gretna Green (le adoro sempre!).
Spesso si riconoscono rivisitazioni
di fiabe come l’intramontabile Cenerentola o il brutto anatroccolo. Numerose sono
le scene estreme e magari poco credibili (donne emancipate che, nel 1820, parlano
e si comportano come scaricatori di porto?), i colpi di scena (un bel duello o una scazzottata moderna) e poi il lieto fine: classico, trito e ritrito
eppure indispensabile al genere.
E il matrimonio? Bé quando viene
celebrato io sono felicissima!
Quando si inizia un romanzo
rosa si sa già come andrà a finire, ma il bello (nei libri belli ovviamente) è essere
coinvolti nella storia fino all'ultima pagina!
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